Piave terza nella gara tricolore per società
La squadra maschile in alto come mai era accaduto in passato

LUCCA - «Il nostro obiettivo era entrare nelle prime otto della classifica. Un risultato che, nella breve storia di questa rassegna, gli Arcieri del Piave non avevano mai centrato. Logico che l’aver chiuso terzi sia motivo di grande soddisfazione». È questo il commento di Oscar De Pellegrin, raggiunto dopo la conclusione del campionato italiano di società di tiro con l’arco, andato in scena nel parco della Villa Medicea di Seravezza. Passerella complicata da pioggia e vento che hanno – temporaneamente – mandato in tilt la rete elettrica. La formula ricalca quella della Coppa Italia Centri giovanili. Dopo una serie di prove sul territorio, le migliori 16 società si sfidano nella finale che prevede, prima, un doppio turno di qualifiche (quattro gironi da quattro formazioni), poi gli scontri diretti. A comporre la squadra bellunese c’erano Sebastiano Marotto (olimpico), Renato Peverelli (nudo) e Andrea Fagherazzi (compound). Con Renato De Min come riserva di lusso. Superati i due barrage iniziali, la Piave è approdata alle semifinali. Dove, per la composizione dei tabelloni, ha incrociato il Città di Pescia. Gara tirata (disputata, com’è ormai regola, con il sistema dei set) che ha visto prevalere i toscani, in seguito vincitori del titolo.
Al femminile, la Piave non è scesa sulla linea di tiro a causa dell’indisponibilità di Nicole Canzian che, bloccata da un’improvvisa bronchite, non ha potuto gareggiare con Gloria Barnabò, Sabrina Conz e Giulia Tormen. «Peccato per le ragazze, ma il bilancio è largamente attivo. Certo, arrivati così bene alle finali – chiosa Oscar – un pensierino l’avevamo fatto. Ma è il bello di questa forma di gara (i set, ndr) che lascia incerta ogni sfida fino all’ultima freccia».

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