Dopo un accurato lavoro di preparazione (allenamenti e gare di qualifica) gli Arcieri del Piave hanno affrontato la lunga trasferta per partecipare al campionato Italiano di tiro con l'arco specialità targa a Barletta (BA). Speravano di trovare almeno il clima caldo tipico della Puglia, ed invece sono stati accolti da pioggia, freddo e vento che non hanno tuttavia compromesso la loro prestazione. Al venerdì sono scesi in campo gli allievi olimpico Sara ed Andrea Fagherazzi, e la squadra ragazzi formata da Sebastiano Marotto, qualificato anche individualmente, e dai compagni (dodicenni ed ancora giovanissimi) Mirco Dal Magro e Tommaso Andrich che partecipavano solo come squadra. Questa squadra era stata preparata con cura ed ha portato a casa la prima medaglia, un bronzo che era l'obiettivo raggiungibile, e che è stato centrato con sicurezza fin dalle prime battute grazie anche alla ottima performance di Dal Magro che ha chiuso a 1305 punti.
La mancata qualificazione individuale dei due giovanissimi è stata una scelta oculata da parte dei tecnici della società, per non togliere loro la possibilità di partecipare ai Giochi della Gioventù del 2009. Il campionato è proseguito sabato mattina con la gara del compound, e qui la veterana, ora rinominata Master femminile, Valeria Sacchet ha fatto un miracolo: ha vinto l'oro nella sua classe con una gara esemplare, 642 punti nonostante il vento forte ed imprevedibile per intensità e direzione, ed ha ottenuto l'ottavo punteggio assoluto tra le femminili compound. Questo è il decimo titolo della sua lunga carriera, ma il primo in questa divisione dove pure aveva fatto buoni punteggi nel 2003 facendo suoi anche alcuni record italiani ed addirittura europei, e 3 di quei record italiani resistono tutt'ora. Mai però era riuscita a salire sul gradino più alto del podio, finora aveva collezionato solo alcuni argenti e bronzi. Le ambizioni della Sacchet non si limitavano a questo, ha voluto gareggiare anche con l'arco olimpico ed ha chiuso al quarto posto, mancando il podio per soli 5 punti. Sicuramente ha pagato la scarsa potenza dell'arco, mentre aveva avuto un vantaggio al mattino proprio dalla potenza del suo compound; stranamente infatti riesce a gestire le 50 libbre col compound mentre con l'olimpico si deve accontentare di 30. Anche gli altri olimpici in gara hanno dovuto adattarsi a queste anomale condizioni, e si sono salvati i maschi più esperti: ottimo il 5° posto con 603 punti di Emanuele Dalla Zanna, classe seniores, che poi si è arreso nello scontro con l'olimpionico Mauro Nespoli, e buono anche il 9° di Davide Tacca, anch'egli entrato nei sedici per l'assoluto ma che ha dovuto arrendersi di fronte alla superiorità di Tonelli, riserva a Pechino. Anche in questo caso la differenza è dovuta in parte alla diversa potenza degli archi. Hanno pagato di più il terzo componente della squadra Rudy Case, al suo primo campionato, e la seniores Elis De Nardin, che partecipava per la prima volta nell'individuale. In questa ultima parte di gara si è fatta sentire anche la mancanza in campo di Renato De Min e dei suoi consigli, che avrebbero forse potuto portare la squadra maschile ad una migliore classifica, in fondo il podio era raggiungibile, ma De Min è tornato dalle Paralimpiadi di Pechino il giovedì sera mentre i suoi atleti avevano già raggiunto Barletta. Come si dice, non si può avere tutto.